L'eredità di Cavendon by Barbara Taylor Bradford

L'eredità di Cavendon by Barbara Taylor Bradford

autore:Barbara Taylor Bradford [Bradford, Barbara Taylor]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Romance, Fiction
ISBN: 9788820059156
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


Diedre arrivò puntuale alle cinque e, dopo avere consegnato la scatola di cioccolatini alla prozia, le riferì della sua visita al negozio di Cecily e del suo incontro con Dulcie

Lady Gwendolyn non riusciva a smettere di ridere. «Che bambina singolare!» esclamò infine.

«Non è più una bambina! È una caparbia negoziatrice, senza contare che è anche una ricattatrice... Mi ha rivenduto la mia buona reputazione!»

«Devi ammetterlo, Diedre, è astuta», disse la zia soffocando l’ilarità. «E tu eri cattiva con lei. Acida e sgarbata. Evidentemente non ha mai dimenticato come l’avevi trattata e ora ha trovato un modo per fartela pagare. Tipico degli Ingham.»

«Ho pagato un occhio della testa!» ribatté Diedre.

«Non dovevi, nessuno ti ha costretta, l’hai deciso tu, mia cara.»

«È vero. È che sotto sotto ammiro quello che sta facendo. Tanto di cappello.» Rivolse alla zia un’occhiata interrogativa. «Ha detto che con ogni probabilità investirai anche tu nella galleria, è vero?» domandò.

«Penso di sì. Di sicuro le darò dei quadri e degli oggetti antichi che ci sono a Little Skell Manor. Ma ora basta parlare di Dulcie, vieni a sederti qui vicino a me. E raccontami come vanno le cose con il tuo Paul? È una cosa seria?»

Diedre le prese la mano e la strinse. «Non ne sono sicura, ma penso che per lui sia seria. Lui ha più di quarant’anni e io trentatré.»

«Una buona età, credimi. Hai avuto tempo per fare le tue esperienze prima di sistemarti e sei ancora abbastanza giovane per avere dei figli. Immagino che li desideri tanto quanto Paul.»

«Non lo so, non ne abbiamo mai parlato.» La fissò. «Credo di essere incinta. Recentemente ho notato alcuni cambiamenti nel mio corpo», finì, con un profondo respiro.

Se quell’affermazione l’aveva stupita, lady Gwendolyn non lo diede a vedere. «Ti sei già fatta visitare da un medico? L’hai detto a Paul?»

«No. Non l’ho ancora detto a Paul, prima volevo esserne sicura. Ho appuntamento domani dal medico.»

«Giusto.»

«Sono di essere incinta, zia, lo sento», ammise sottovoce.

«È così per la maggior parte delle donne. Quale pensi sarà la reazione di Paul?»

«Non ne ho idea.»

«Lui ti ha messa incinta e la responsabilità è sua quanto tua. Personalmente, penso che ne sarà emozionato, e a ragione. Avrà una donna fantastica come moglie e, in ogni caso, ha quarantotto anni. È ora che abbia un erede, non lo pensi anche tu?»

Diedre annuì.

«Devi dirglielo il più presto possibile, dobbiamo sapere come comportarci.»

«Lo so. Desidero questo bambino, zia. Sul serio. Temevo che non sarebbe mai successo.»

«Se sei incinta, dovrai sposarti quanto prima, Diedre.» Si alzò e, scusandosi, andò in camera da letto e dal tavolo della toletta prese un astuccio verde. Tornata nel salotto lo porse a Diedre con un sorriso. «L’avevo scelto per te molto tempo fa, dato che sei la maggiore. È un gioiello che amo molto. È il mio regalo per te, tesoro.»

Diedre spalancò gli occhi per la sorpresa e il piacere. Alzò il coperchio e rimase a bocca aperta. Sul velluto nero c’era una spilla a forma di lunga e arricciata penna, interamente di diamanti.



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